15 chilometri separano la casa della giovane gambiana Aveth Vedasto dalla scuola. Fino ad oggi doveva percorrerli ogni giorno a piedi, ma ora può andarci pedalando grazie a una robusta bicicletta arrivata dalla Svizzera, che le permette di sfrecciare tra casa e scuola.
In Africa, le distanze sono enormi non solo per andare a scuola. Nelle zone rurali l’acqua deve essere prelevata da pozzi spesso molto distanti. Anche per andare al mercato può servire un giorno di cammino. Per questo una bicicletta può cambiare la vita di un bambino, di una famiglia o di un intero villaggio. Chi ha una bici può trasportare più cose su distanze più lunghe.
La seconda vita delle bici in Africa
Dal 1993 l’organizzazione umanitaria «Velafrica» raccoglie le biciclette che nessuno usa più, abbandonate in cantina e nel ripostiglio. Anche le FFS supportano quest’iniziativa: portate la vostra MTB, bici da strada o per bambini allo sportello-bagagli in stazione, dove provvederemo a ritirarla gratuitamente, anche se è danneggiata o le manca qualche pezzo. L’unica condizione è che la bici possa essere spinta. I rappresentanti di Velafrica vengono poi a ritirare le bici per trasportarle nelle officine partner, dove disoccupati o persone con problemi di salute si occupano delle piccole riparazioni e della preparazione per il trasporto verso Gambia, Ghana, Tanzania, Madagascar, Costa d’Avorio o Burkina Faso. Ogni anno 25 000 biciclette arrivano in Africa, 3000 delle quali provengono da uno sportello FFS.
«Velafrica» in breve
L’organizzazione umanitaria Velafrica favorisce sia l’integrazione a livello lavorativo in Svizzera che la cooperazione allo sviluppo in Africa. Dal 1993 raccoglie le biciclette in disuso, le fa riparare in istituti sociali e le consegna ai propri partner in Africa. Ogni anno vengono spedite dalla Svizzera circa 25 000 biciclette. Queste biciclette facilitano l’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria e aprono nuove opportunità economiche.