Ricordando la costruzione della galleria ferroviaria del San Gottardo: Restaurato il monumento di Vela ad Airolo.

Oggi ad Airolo ha avuto luogo una breve cerimonia per presentare il monumento di Vincenzo Vela, restaurato durante l’estate, che ricorda i caduti nella costruzione della galleria ferroviaria del San Gottardo. Il monumento fu posato nel 1932, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’apertura della galleria.

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In presenza del Consigliere di Stato, Norman Gobbi, del Sindaco di Airolo, Franco Pedrini, della Direttrice del Museo Vincenzo Vela, Gianna Mina, del Coordinatore Regionale Sud delle FFS, Flavio Crivelli, e del Responsabile della Gestione Immobili FFS in Ticino, Samuele Comandini, è stato presentato oggi il rinnovato monumento “Vittime del lavoro” di Vincenzo Vela. L’opera, situata sulla piazza accanto alla stazione ferroviaria di Airolo, è un altorilievo in bronzo dedicato a chi perse la vita nei lavori di realizzazione della galleria ferroviaria del San Gottardo, aperta nel 1882. Fu posato ad Airolo nel 1932, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’apertura della galleria.

Vista l’importanza storica che riveste la costruzione della galleria ferroviaria del San Gottardo e tutta la linea del Gottardo, alle FFS sta a cuore quest’opera che ricorda proprio chi perse la vita per realizzarla. I lavori di restauro e conservazione del monumento si sono resi necessari visto che gli anni e le intemperie ne avevano ossidato il bronzo e danneggiato il granito. Si sono svolti durante l’estate, per un costo di circa 50'000 franchi. L’opera è stata inoltre trattata con uno speciale film protettivo di cera. Il restauro è stato coordinato da FFS Immobili insieme al Museo Vincenzo Vela di Ligonetto, dove è tuttora esposto il modello originale in gesso eseguito dall’artista.

 

“Le vittime del lavoro”

L’artista eseguì quest’opera, che tuttora è esposta presso il Museo Vincenzo Vela a Ligornetto, di sua spontanea iniziativa senza alcuna committenza, con la speranza che venisse realizzata in bronzo in occasione dell’inaugurazione del traforo nel 1882. Purtroppo nessuna istanza pubblica o privata accolse l’invito dello scultore. Nonostante il grande successo che “Le vittime del lavoro” ebbe all’Esposizione nazionale di Zurigo nel 1883 e la sua presentazione all’Esposizione nazionale di Torino nel 1884, la fusione in bronzo avverrà solo dopo la morte dell’artista su autorizzazione del figlio Spartaco. Nel 1893 infatti l’altorilievo venne fuso in bronzo su iniziativa del Ministero della Pubblica Istruzione italiana per la Galleria d’Arte Moderna di Roma e finalmente, nel 1932, una seconda fusione fu posta sull’area della stazione di Airolo, su mandato delle Ferrovie Federali Svizzere. Nel 2008 ne venne tratta un’ulteriore copia per l’Inal di Roma. Con questo altorilievo di straordinaria forza espressiva, lo scultore ticinese realizzò una delle prove più alte nell’ambito della scultura europea coeva, nonché un emblema del cosiddetto “realismo sociale” in scultura.