Trasporto ferroviario internazionale: le cooperazioni esistenti funzionano bene e vengono ampliate ulteriormente
Nel caso di un’eventuale liberalizzazione del traffico viaggiatori internazionale su rotaia non si devono compromettere i buoni risultati ottenuti finora. Pertanto prima di prendere altre decisioni occorre chiarire esattamente le opportunità e i rischi, così come le possibili conseguenze per l’intero settore dei trasporti pubblici svizzero. Le FFS auspicano che la questione venga discussa a livello politico.
Per principio le FFS prendono seriamente ogni forma di concorrenza e sono pronte a farvi fronte. Infatti hanno sempre investito anche nel traffico internazionale, dando vita a un’offerta allettante con collegamenti giornalieri per la Germania, la Francia, l’Italia e l’Austria. Offerta che viene sviluppata e potenziata in collaborazione con le ferrovie partner.
Le cooperazioni esistenti con le ferrovie partner danno buoni risultati e vengono ampliate ulteriormente. Ne è un esempio il nuovo treno trinazionale che circolerà tra Francoforte sul Meno, la Svizzera e Milano, a partire dal cambiamento d’orario. La forza trainante che sta dietro a simili sviluppi e potenziamenti dell’offerta sono le FFS. Senza di loro il treno trinazionale non esisterebbe.
Tutti i fornitori devono poter competere ad armi pari: questo vale soprattutto per le condizioni di lavoro, la sicurezza e il rispetto della legge sui disabili.
Autobus a lunga percorrenza: le FFS non considerano la concorrenza una minaccia, ma un complemento nella catena della mobilità
Nel traffico nazionale, come già nel caso del mercato internazionale, gli autobus a lunga percorrenza rappresentano la concorrenza per le FFS. Di conseguenza, è fondamentale che per tutti i fornitori vigano le stesse condizioni quadro e che queste siano eque, affinché la competitività sia tutelata: questo vale soprattutto per le condizioni di lavoro, come i salari e le prestazioni sociali dei collaboratori, la sicurezza dei passeggeri nonché il rispetto della legge sui disabili e le tasse sull’infrastruttura.
Per noi è importante anche riflettere in merito alle conseguenze sugli investimenti infrastrutturali effettuati e sui nuovi ampliamenti nonché sugli investimenti per il materiale rotabile, che notoriamente richiede tempi lunghi.
Anche per questo motivo, le FFS auspicano quindi che le possibili ripercussioni sull’intero sistema dei trasporti pubblici svizzero siano oggetto di una discussione politica. Questo perché nell’ampio e ben coordinato sistema dei trasporti pubblici le offerte parallele di autobus a lunga percorrenza non rappresentano un vero e proprio valore aggiunto. Se un fornitore si accaparrasse solo la parte migliore, offrendo esclusivamente prestazioni redditizie e prezzi vantaggiosi per determinate linee, verrebbe minato il principio di solidarietà dei sistemi tariffari nel settore svizzero dei TP.
Consideriamo gli autobus a lunga percorrenza quali integrazioni nella catena della mobilità, proprio come tanti altri vettori di mobilità (ad es. Mobility, biciclette ecc.). Pertanto possiamo immaginare di integrare gli autobus a lunga percorrenza nelle nostre piattaforme, ad es. nell’app Buon viaggio. I clienti desiderano una mobilità combinata o combinabile. In linea di massima le FFS potrebbero pensare a collaborazioni con operatori dei trasporti con autobus, nella misura in cui ciò costituisca un’integrazione logica nell’offerta esistente e un chiaro valore aggiunto per i clienti.
Le FFS non considerano la concorrenza degli autobus a lunga percorrenza una minaccia. Grazie al programma di risparmio in corso «RailFit20/30», sono pronte, ma prendono comunque questi sviluppi molto seriamente e li seguono con grande attenzione. Conformemente a quanto già espresso come visione dal CEO delle FFS Andreas Meyer, non ci dovrebbero essere possibilmente aumenti di prezzo, bensì forse, prima o poi, addirittura delle riduzioni.