Per le FFS, sostituire un ponte ferroviario dopo 100 anni di servizio non è affatto insolito. Ma come procedere quando la struttura si trova in una zona naturalistica protetta, di difficile accesso e poco adatta ad ospitare un cantiere? Un autentico rompicapo che è stato risolto con un concetto decisamente fuori dal comune: trasportare la nuova struttura di quasi 300 tonnellate via acqua. «Che io sappia, le FFS non hanno mai spostato un ponte ferroviario in questo modo», spiega Benoît Miraton, ingegnere civile responsabile del progetto. Poiché nessuna imbarcazione poteva trasportare una struttura del genere, si è dovuto trovare il modo di far galleggiare il ponte.
Non c’erano alternative a questo ambizioso progetto? «Avrebbero causato problemi di altro tipo», spiega Benoît. «L’unica alternativa realistica sarebbe stata quella di costruire il nuovo attraversamento nel lago». Un’opzione esclusa dall’équipe di Benoît per due motivi: «Avremmo dovuto installare una piattaforma edilizia sul lago (un’operazione molto più invasiva), ma il Lavaux è una zona protetta. Inoltre, una piattaforma in acqua avrebbe richiesto maggiori precauzioni per garantire la sicurezza. Avremmo dovuto proteggerla dal moto ondoso e dalle intemperie».
Far galleggiare 300 tonnellate
Il team del progetto ha quindi mantenuto l’idea originaria e ha fatto costruire il sottopassaggio sull’altro capo del lago, a Le Bouveret. Ma i lavori preparatori non si sono fermati qui – e non si sono svolti unicamente sulla terraferma. «Parallelamente ai lavori nel sito industriale di Le Bouveret, abbiamo installato una rampa temporanea di fronte al vecchio ponte. I lavori sono durati dieci settimane». La rampa avrebbe consentito di far scivolare la nuova struttura su quella vecchia.
Dopo dodici settimane di lavoro a Le Bouveret, il nuovo sottopassaggio era pronto – o quasi. «Abbiamo costruito dei cassoni di metallo per farlo galleggiare», spiega Benoît. «In un certo senso, questo sistema funziona come i braccioli che si mettono ai bambini».
Un convoglio eccezionale si mette in moto
Benoît e la sua équipe hanno preparato la traversata fin nei minimi dettagli. «Le condizioni meteorologiche dovevano essere perfette». Per evitare qualsiasi condizione avversa, per il trasporto la squadra ha pianificato diverse date. «La sostituzione del vecchio ponte ha richiesto un’interruzione totale del traffico ferroviario. Era stata pianificata da tempo e non potevamo permetterci nessun errore. La nuova struttura doveva arrivare per tempo». La prima data era perfetta, ma l’équipe ha preferito andare sul sicuro. «Prima di trasportare la struttura, l’abbiamo lasciata in acqua per due giorni. Volevamo assicurarci che non ci fossero infiltrazioni d’acqua».
Lunedì 29 marzo 2021, un’imbarcazione ha spinto l’isola di cemento galleggiante fino a destinazione, raggiunta dopo un viaggio di due ore.
Pronto per un altro secolo
Il nuovo ponte ha dovuto attendere diverse settimane prima di essere messo in opera. Poi, nel fine settimana tra l’8 e il 9 maggio 2021, il vecchio ponte è stato infine sostituito. Stesso problema di trasporto? «No: l’abbiamo tagliato in quattro blocchi di 40 tonnellate l’uno», piega Benoît, «che abbiamo poi evacuato con un treno di cantiere».
«Nell’ultima tappa della messa in opera, la struttura è stata issata sulla rampa con delle funi d’acciaio». Un successo pieno: lunedì 10 maggio, il primo treno ha potuto transitare sulla nuova struttura. Ora non rimane che rimuovere gli elementi prefabbricati e la rampa provvisoria.
«Il nuovo ponte è progettato per durare cent’anni. Quindi possiamo stare tranquilli per un altro secolo!» ammicca Benoît.