Entro il 2030 i costi globali del sistema ferroviario aumenteranno notevolmente, a causa, tra le altre cose, dell’estensione dell’offerta, della messa in servizio di nuovi impianti infrastrutturali come, per esempio, il passante di Zurigo, di una maggiore manutenzione e dell’aumento delle disposizioni regolatorie. Per contro, a medio e lungo termine i costi per viaggiatore-chilometro e tonnellata-chilometro di altri sistemi di trasporto, quali autobus a lunga percorrenza o autovetture autonome, registreranno una sensibile diminuzione. In futuro, nella concorrenza tra ferrovia e altri sistemi di trasporto assumerà sempre maggiore importanza il rapporto prezzo/prestazione. Le FFS devono quindi già ora gettare solide basi: la ferrovia infatti, con gli ampliamenti dell’infrastruttura e gli acquisti di materiale rotabile, ha tempi di preparazione estremamente lunghi.
Moderati aumenti dei prezzi o, se possibile, nessun aumento
Con l’obiettivo di ridurre i costi in tutti i settori e rivedere gli attuali concetti d’offerta e d’esercizio, le FFS lanciano il programma «RailFit20/30». Con il sostegno della società di consulenza McKinsey, entro l’estate 2016 l’azienda elaborerà scenari e misure e definirà l’attuazione per gli anni successivi. I programmi esistenti finalizzati all’aumento dell’efficienza e alla riduzione dei costi verranno integrati, ridiscussi e consolidati. Nella messa in atto delle misure, la soddisfazione della clientela, la sicurezza e la qualità rimarranno prioritarie: in questi ambiti non ci sarà alcuna riduzione.
Il programma «RailFit20/30» punta a un adeguato rapporto prezzo/prestazione: in futuro potranno esserci aumenti moderati dei prezzi o anche nessun aumento. Nel breve e medio termine occorre gestire l’attuale sistema ferroviario con minori costi. Le FFS intendono ridurre i costi generali dell’amministrazione, della distribuzione, del materiale e della produzione, e ottimizzare i settori costruzione, esercizio e manutenzione, nonché rivedere gli aspetti strutturali. Entro il 2020, si prevede che sarà necessaria una riduzione dei costi di almeno 550 mio. Per il 2030 e oltre le FFS rivedranno l’attuale sistema ferroviario, ossia gli attuali concetti d’offerta e d’esercizio. Su questo fronte si punta inoltre a un miglior utilizzo delle nuove tecnologie e dell’automatizzazione. Per questa fase le FFS ipotizzano che sarà necessario ridurre i costi di 1,75 mia di.
Riduzione del personale, ma anche nuovi posti per l’aumento del traffico e della manutenzione
Le riduzioni dei costi si ripercuoteranno anche sull’effettivo del personale. Già oggi è prevista una riduzione di circa 900 posti di lavoro entro la fine del 2020. Per raggiungere l’obiettivo di ridurre i costi entro tale data potrebbe inoltre essere necessario un ulteriore ridimensionamento dell’organico: per questo motivo tutti i posti di lavoro verranno attentamente analizzati. I tagli del personale saranno attuati nel rispetto del CCL e d’intesa con le parti sociali; per quanto possibile si inquadreranno nelle fluttuazioni naturali e nei pensionamenti. Per poter gestire l’aumento del traffico, la maggiore manutenzione e i numerosi lavori di ampliamento dell’infrastruttura verranno anche creati nuovi posti di lavoro, in particolare tra il personale di locomotiva, gli ingegneri o le persone in formazione.
Maggiori investimenti in offerte invitanti e maggiore sfruttamento dei treni
Per diventare più competitive nel lungo termine, le FFS non puntano soltanto alla riduzione dei costi, ma anche ad accrescere gli investimenti in offerte invitanti e innovazioni e ad aumentare lo sfruttamento medio dei treni. Le FFS investono ogni anno 3,8 mia franchi per esempio in treni più confortevoli e circa 30 mio franchi in progetti innovativi. I minori costi e il contemporaneo aumento dell’attrattiva della ferrovia e dello sfruttamento dei treni ridurranno la necessità di costose fasi di ampliamento. Oltre che a beneficio dei clienti, le riduzioni dei costi andranno a beneficio anche della Confederazione e dei Cantoni, in quanto non saranno necessarie ulteriori risorse pubbliche per la manutenzione e l’esercizio dell’infrastruttura e del traffico regionale.