Il 9 novembre a Renens: una giornata particolare

Il 9 novembre 2023 è una data che resterà impressa a molte persone! Clienti, colleghi delle FFS, giornalisti e partecipanti alla giornata Nuovo futuro: tutti hanno vissuto una giornata diversa dal solito, impegnativa ma ricca di stimoli.

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Loïc non stava più nella pelle: dopo sua sorella l’anno scorso, questa volta toccava a lui seguire il papà Patrick Michaud in occasione della giornata Nuovo futuro, organizzata come da tradizione il secondo giovedì di novembre. Al risveglio Loïc ha però scoperto che Patrick, responsabile della Centrale d’esercizio Ovest, era già andato via da un po’. Alle 2.00 del mattino aveva infatti preso il comando dello Stato maggiore di condotta della regione, a Losanna, per gestire insieme ai colleghi la difficile situazione che si stava delineando: un’interruzione della circolazione di diverse ore sulla linea Losanna–Ginevra.

Nel cuore della notte, durante lo svolgimento di alcuni lavori nei pressi del marciapiede 1 a Renens, una trivella aveva infatti danneggiato alcuni cavi di trasmissione delle informazioni di sicurezza necessarie per il comando di segnali e scambi. La parte ovest della stazione di Renens era fuori servizio, perché tutti i segnali erano spenti.

Jorge Viera (a sinistra) e Frédéric Lavanchy ricollegano i cavi danneggiati

Organizzazione dei primi interventi di ripristino

Pascal Roh, capoteam Impianti di sicurezza, è stato uno dei primi specialisti accorsi sul posto a constatare i danni: «La trivella aveva danneggiato otto cavi, di cui cinque servivano a collegare gli impianti di sicurezza della stazione all’apparecchio centrale. Ciascuno di questi cavi contiene tra 80 e 120 fili elettrici; circa 65 impianti di sicurezza (scambi, segnali, conta-assi) erano fuori uso.» Pascal e colleghi hanno tempestivamente attuato le prime misure di riparazione: «Abbiamo dovuto creare una deviazione di circa 50 metri con nuovi cavi e per farlo abbiamo dovuto realizzare oltre 500 collegamenti su ciascun lato.» Il completamento dell’operazione ha richiesto circa 10 ore di lavoro e il coinvolgimento di una trentina di tecnici.

Justine, 13 anni, si era alzata un po’ prima del solito per seguire la giornata di lavoro di suo papà Étienne Marendaz, responsabile operativo Tecnica alla centrale d’esercizio di Losanna. Nel corso della mattinata ha avuto ben poco tempo da dedicare alla figlia, che ha però «potuto osservare il mio lavoro in una situazione di perturbazione», racconta lo specialista. Nella sala comando a pochi metri di distanza, Lennie (13 anni) accompagnava Agnieszka Knopik, incaricata dell’informazione alla clientela. «Nella concitazione degli eventi, abbiamo lasciato che i nostri giovani accompagnatori ci osservassero lavorare e credo siano rimasti colpiti», spiega Agnieska. «Lennie ha avuto la possibilità di fare alcuni annunci a bordo dei treni e partecipare all’informazione alla clientela.»

David Fattebert, direttore regionale per la Svizzera romanda, risponde alle domande durante un incontro con la stampa

Sui marciapiedi della stazione

Anche sui marciapiedi si potevano incontrare bambini al seguito dei loro genitori, tra cui figuravano agenti del treno e personale degli uffici eccezionalmente incaricato di fornire informazioni alla clientela; nelle stazioni erano presenti oltre 120 assistenti clienti. Vincent Rimet, capoprogetto Puntualità, si è offerto volontario insieme ad altri colleghi degli uffici: «Sono rimasto sorpreso di come la clientela cercasse un contatto umano: la maggior parte delle persone aveva lo smartphone in mano e chiedeva conferme o informazioni complementari rispetto a quelle disponibili sui dispositivi elettronici. Inoltre, ho potuto sfruttare tutte le mie conoscenze linguistiche: tedesco, italiano, inglese, spagnolo…»

Poco più avanti lungo il marciapiede, Apolline (11 anni) ascoltava munita di carta e penna le dichiarazioni del portavoce. «Perché ci vuole così tanto tempo per riparare questi cavi?», chiedeva la figlia del vice caporedattore del giornale «Le Temps», ritrovatasi immersa nell’attualità ancor prima di entrare in redazione.

Una grande famiglia

Justine, Lennie, Appoline e molti altri bambini si ricorderanno di questa giornata particolare. Se da un lato non hanno potuto godere della piena attenzione dei genitori, dall’altro hanno sicuramente capito due cose: le FFS sono essenziali per il buon funzionamento delle attività nella Svizzera romanda e i loro genitori fanno parte di una grande famiglia che fa squadra e collabora attivamente in caso di eventi critici.

David Fattebert, direttore regionale per la Svizzera romanda e presente sul campo per l’intera durata dei disagi, ha riassunto così questa giornata particolare: «Sono rimasto colpito dal vero spirito da ferrovieri che ha animato tutte le persone in servizio nel corso di questa grande perturbazione: provo grande ammirazione nei loro confronti e le ringrazio per il lavoro svolto all’insegna del principio OneFFS.»

E non bisogna certo dimenticarsi di Loïc, che è dovuto rimanere a casa: il papà gli ha promesso che recupereranno l’occasione perduta in una giornata più tranquilla.

Mobilitate grandi risorse per l’informazione alla clientela e l’indirizzamento

Molte persone avranno notato che la perturbazione di Renens è avvenuta a due anni esatti dal noto episodio del «buco di Tolochenaz», che per diversi giorni aveva causato disagi alla circolazione ferroviaria sulla linea Losanna–Ginevra.

Così come allora, anche a Renens sono state mobilitate importanti risorse: le FFS si sono immediatamente messe in contatto con lo Stato maggiore di condotta del Cantone di Vaud. La Polizia cantonale, varie polizie municipali e la protezione civile hanno affiancato la Polizia dei trasporti con il principale scopo di garantire la circolazione degli autobus nelle stazioni, ma anche per dare indicazioni alla clientela. A Losanna, gli agenti di polizia hanno fornito informazioni ai viaggiatori nei pressi delle fermate degli autobus. Anche le compagnie di autobus sono state chiamate a fornire supporto durante la notte: al culmine della perturbazione circolavano 42 mezzi sostitutivi.

Inoltre, è stato impiegato il canale «Alertswiss» dell’Ufficio federale della protezione della popolazione: chi disponeva di questa applicazione aveva ricevuto nella prima mattina un avviso sul cellulare con informazioni sui disagi e la raccomandazione di non recarsi in stazione e, nei limiti del possibile, di posticipare il viaggio.

Questa app molto utile è disponibile al link www.alertswiss.ch

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