Ferrovia Mendrisio-Varese, la nuova linea transfrontaliera

Il 7 gennaio 2018 è stata messa in esercizio la linea Mendrisio-Varese.

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Il 7 gennaio 2018 è stata messa in esercizio la linea Mendrisio-Varese.
Questa nuova offerta con le linee S50 (Varese-Mendrisio-Lugano-Bellinzona) e S40 (Varese-Mendrisio-Como-Albate Camerlata) pienamente operative e l’integrazione della linea S10 (Albate Camerlata-Como-Chiasso-Lugano-Bellinzona), che consente il cambio a Mendrisio, rende possibile muoversi nel triangolo Lugano-Varese-Como da stazione a stazione ogni 30 minuti.

I collegamenti S50 circolano da lunedì a sabato a cadenza oraria tra Varese-Mendrisio-Lugano-Bellinzona dalle ore 05.30 alle ore 20.30, mentre i collegamenti S40 circolano giornalmente a cadenza oraria dalle ore 05.00 alle ore 24.00. In totale sulla nuova linea circolano giornalmente 68 treni.

La nuova linea ferroviaria è lunga 17.1 km, 6.5 km in Canton Ticino e 10.6 km in Lombardia e conta 3 nuove fermate sul versante italiano: Induno Olona, Arcisate e Cantello-Gaggiolo. Queste ultime vanno ad aggiungersi alla fermata FFS di Stabio, inaugurata nel dicembre 2014.

Per permettere la nuova offerta sulla FMV, nel 2013 sono stati acquistati 8 nuovi elettrotreni Flirt (4 Flirt a 6 vetture e 4 Flirt a 4 vetture) e TILO ha aumentato il proprio effettivo di 24 macchinisti per far fronte all’aumento di produzione previsto. Inoltre, dal 2014 ad oggi, TILO ha provveduto a formare 43 macchinisti al servizio interoperabile con patente anche italiana.

A partire da giugno 2018 la linea S40 sarà prolungata da Varese fino a Malpensa Aeroporto, servendo sia il Terminal 1 sia il Terminal 2. Sono previsti collegamenti ogni due ore; questo nuovo servizio rimpiazzerà quello della S30 tra Gallarate e Malpensa Aeroporto Terminal 2. L’Aeroporto sarà quindi raggiungibile ogni due ore senza cambi da Como/Chiasso/Mendrisio e da Lugano/Bellinzona con cambio treno a Mendrisio.

Le sfide della FMV

La prima sfida con cui si confronta la società TILO sulla nuova linea tra Mendrisio e Varese è il passaggio in corsa dal sistema di alimentazione svizzero (15kV) a quello italiano (3kV) e dal sistema di sicurezza e di controllo dei treni svizzero a quello italiano, la cosiddetta transizione dinamica. Grazie a questa innovativa tecnologia le transizioni avvengono in modo dinamico senza che il treno debba fermarsi e sostare al confine per le commutazioni, guadagnando così 3-4 minuti sul tempo di percorrenza.

La seconda sfida legata alla FMV è l’aggancio/sgancio dei convogli TILO presso la stazione di Mendrisio. Da Varese i convogli viaggiano infatti a composizione singola; giunti alla stazione di Mendrisio essi sono agganciati ad un altro convoglio in arrivo da Albate Camerlata a composizione singola per proseguire poi in direzione Nord a composizione doppia. Queste manovre richiedono tempo, capacità tecnica e devono essere compiute nel minor tempo possibile per garantire le coincidenze necessarie al proseguimento del viaggio.

Lo stato attuale della FMV

Nei primi giorni di entrata in servizio della nuova linea alcuni treni hanno fatto segnare dei ritardi causati da problemi tecnici e di gestione dell’esercizio ferroviario. Nello specifico sono state registrate le seguenti problematiche:

  • Materiale rotabile: la FMV, come detto, si basa sul concetto di transizione dinamica. Per renderla effettiva i treni TILO hanno dovuto essere modificati (hardware e software). In questa prima fase si è registrato un problema puntuale di cablaggio che ha portato a guasti tecnici con conseguenti soppressioni e ritardi. Questi disguidi sono da ricondurre alla estrema brevità della fase di test sulla nuova linea. La fase di test sulla FMV avrebbe dovuto durare 6 mesi, mentre il tempo effettivamente a disposizione si è ridotto a 1 mese a causa del ritardo nella consegna della nuova tratta da Stabio a Varese.

  • Assenza o ritardi nella consegna della documentazione di circolazione da parte del personale Trenord: si tratta della documentazione necessaria ai treni per circolare sulla rete di RFI; essa deve essere redatta giornalmente per ogni singolo treno. Questa documentazione, sul lato italiano della linea, è in forma cartacea. A seguito delle perturbazioni avvenute nei primi 2 giorni non è stato possibile consegnare puntualmente la documentazione per tutti i singoli treni.

  • Il nuovo orario: entrato in vigore il 10 dicembre 2017, il nuovo orario risulta essere estremamente articolato. Nello specifico se l’RE di Trenord è in ritardo da Milano, non riesce ad incrociare a Induno Olona e di riflesso i treni TILO subiscono ritardi.

Le misure attuate

TILO e Trenord si sono da subito attivati per concordare soluzioni condivise a breve e a medio termine e risolvere i problemi registrati.

  • Materiale rotabile: i treni interessati da guasti sono stati immediatamente tolti dal servizio sulla nuova linea e riparati. Anche i restanti veicoli, pur non avendo subito guasti, sono stati controllati, dove necessario riparati e testati. Attualmente 38 dei 40 veicoli della flotta sono disponibili per il servizio sulla nuova tratta.

  • Documentazione di circolazione per la tratta italiana: sono state approntate delle misure correttive come, ad esempio, la messa a disposizione e la consegna di copie supplementari della documentazione di circolazione. I macchinisti di TILO sono dotati di tablet nei quali vengono caricati i documenti di circolazione dei treni sulla rete svizzera. Trenord è al lavoro per adottare nel giro di pochi mesi il medesimo sistema anche sulla rete italiana. Con la documentazione di circolazione in formato elettronico i processi si snelliranno notevolmente.

  • Nuovo orario: Trenord sta analizzando le cause del ritardo del Regio express Milano – Porto Ceresio e valutando le possibili soluzioni per garantire l’incrocio ottimale a Induno Olona o Varese con i treni della linea S50, assicurando il mantenimento dell’orario.

TILO si rammarica per i disagi con cui si sono confrontati i passeggeri e continua a lavorare intensamente con i partner sui due lati della frontiera per stabilizzare la situazione a breve temine, in modo da garantire gli standard di qualità usuali.