Come scivolare sull’acqua

Il primo ricordo di un viaggio su un treno delle FFS? In Svizzera è un’esperienza immancabile e tutti ne ricordano quanto meno un momento particolare. Lo chiediamo a Elvira Legrand, creatrice di contenuti e blogger.

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Sono arrivata in Svizzera a sei anni e mi ricordo come fosse ieri la prima impressione che ho avuto di questo paese: verde e pulito. Ho raccontato innumerevoli volte la storia del mio arrivo dalla Russia, cambiando qualche dettaglio qua e là, ma in tutti i miei racconti ritornano questi due aggettivi: la Svizzera era verde e pulita. 

Con la mia piccola valigia in una mano e l’altra mano in quella di mia madre, sono salita sul treno. Era la prima volta che salivo su un treno: molti svizzeri se ne stupiscono, perché il paese ha una rete ferroviaria talmente sviluppata che viaggiare in treno è un’abitudine per chi ci vive. Ma nel villaggio dove ero cresciuta, alla periferia di San Pietroburgo, non esisteva una stazione nelle vicinanze e il treno lo prendevamo raramente, per non dire mai. Ci siamo sedute accanto al finestrino, poi il treno è partito, ovviamente puntuale. 

Verde e pulito: così era il paesaggio che si apriva davanti a me. Campi a perdita d’occhio, casette colorate con il giardino curato, ettari ed ettari di vigneti inondati di sole e, alla mia destra, uno spettacolo che mi ha lasciato senza fiato: il lago Lemano, con le sue placide acque turchesi e, sullo sfondo, le montagne più alte che io avessi mai visto. Mi appoggiavo al finestrino del treno con la faccia incollata al vetro. Volevo vedere se il treno continuava a correre sui binari, perché non sentivo il minimo rumore, il minimo sobbalzo che ci potesse ricordare che eravamo ancora a bordo. Il lago era così vicino da sembrare irreale. Era come scivolare sull’acqua. 

Ho guardato gli altri viaggiatori per vedere se erano incantati quanto me e ho constatato con piacere che, tra le persone che conversavano, quelle che leggevano un libro o una rivista e quelle che approfittavano del viaggio in treno per recuperare il sonno perduto, ce n’erano alcune che si erano spostate da un lato all’altro della carrozza per ammirare il panorama. La loro espressione era sicuramente meno infantile della mia, ma tutti erano consapevoli dello scrigno di bellezze che si apriva davanti ai loro occhi. Quel giorno ho capito che, in Svizzera, il viaggio in treno è molto più di un semplice spostamento: è un’esperienza autentica. 

«Dopo tutti questi anni, tiro ancora fuori il mio telefono per immortalare il paesaggio.»
Elvira Legrand

Sono passati vent’anni e da allora ho fatto questo stesso percorso in treno talmente tante volte che non riesco nemmeno più a contarle: Ginevra–Montreux, Montreux–Ginevra. Eppure, dopo tutti questi anni, estraggo ancora il telefono dalla borsa per immortalare il paesaggio, perché la bambina che è in me continua a meravigliarsi nel vedere lo spettacolo del treno che scivola sull’acqua. 

Insieme per la sostenibilità

Questo articolo ospite è il risultato della collaborazione con Elvira Legrand. Numerosi influencer scrivono contributi sul tema della sostenibilità per FFS News partendo dalle loro esperienze nei trasporti pubblici. Qui è disponibile altro materiale di lettura sulla sostenibilità presso le FFS.