«Nessun riconoscimento facciale nelle stazioni»

Con il nuovo sistema di misurazione della frequenza dei clienti, le FFS intendono allineare ulteriormente le proprie stazioni alle esigenze della clientela, rispettando ovviamente la protezione dei dati, e senza ricorrere al riconoscimento facciale.

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Alexis Leuthold, responsabile Gestione presso Immobili

Le FFS stanno cercando fornitori per un nuovo sistema di misurazione della frequenza dei clienti nelle stazioni ferroviarie attraverso un bando pubblico. I media si sono occupati della questione e sono state diffuse dichiarazioni inesatte in merito. Alexis Leuthold, responsabile Gestione presso Immobili, risponde di seguito alle domande più importanti.

Perché le FFS vogliono conoscere i percorsi della clientela in stazione?

Le FFS vogliono offrire alla clientela stazioni sicure e pulite e il miglior servizio possibile. È a questo che il personale delle FFS si dedica ogni giorno con passione. Conoscere meglio il flusso di persone ci aiuta a realizzare la nostra missione di guidare la clientela in modo sicuro e confortevole attraverso la stazione.

Le FFS misurano già gli spostamenti delle persone in stazione. Perché vogliono introdurre un nuovo sistema e acquisire ulteriori informazioni?

Attualmente rileviamo il numero di utenti delle stazioni utilizzando sensori all’ingresso e all’uscita. Ora stiamo valutando quali sistemi consentirebbero a noi e ai nostri locatari di comprendere meglio i comportamenti di singoli gruppi di clienti, cioè dove passano esattamente o si fermano e dove si formano assembramenti. Inoltre, il contratto con l’attuale fornitore sta per scadere. Naturalmente cerchiamo una soluzione che sia in linea con lo stato della tecnica, visto che la tecnologia si è evoluta rapidamente negli ultimi anni.

In che modo questo ci aiuta a migliorare il servizio?

Con i risultati ottenuti possiamo migliorare ulteriormente la qualità del servizio e della sosta. Ad esempio tramite provvedimenti di sicurezza in caso di densità critiche di persone, una segnaletica basata sulle necessità lungo i percorsi, una frequenza di pulizie commisurata alle esigenze, eventuali progetti di costruzione mirati al corretto dimensionamento delle strutture o anche un’offerta di servizi sviluppata in base ai flussi di persone. Ad esempio, se sappiamo che 100 passeggeri si spostano dal binario 5 al binario 2 e hanno 10 minuti a disposizione, possiamo posizionare lungo il percorso il fornitore regionale di caffè e cornetti. Se osserviamo che molti passeggini seguono un determinato tragitto, possiamo installare un ascensore dove è più opportuno. Inoltre, possiamo rilevare tempestivamente le formazioni di assembramenti e agevolare così l’intervento del servizio di sicurezza.

Abbiamo bisogno del riconoscimento facciale per queste informazioni aggiuntive, come riportano i media?

No, non è così. Il nostro obiettivo non è identificare le persone, dunque il riconoscimento facciale non è necessario (per maggiori informazioni vedere il riquadro). Vogliamo sapere come si comportano i sottogruppi della nostra clientela in stazione, ad esempio le persone con i passeggini, i viaggiatori che trasportano gli sci o le biciclette. Ma non abbiamo bisogno di sapere chi sono le singole persone o come si chiamano, sono informazioni semplicemente irrilevanti per noi.

I media e gli esperti si chiedono se questo non violi i diritti fondamentali.

La discussione che è nata a riguardo dimostra che si tratta di una questione delicata, comprendo bene le preoccupazioni. Naturalmente ci atteniamo in modo rigoroso alle norme sulla protezione dei dati. Come già detto non si tratta di identificare le singole persone. Nella documentazione del bando, richiediamo espressamente agli offerenti di garantire il rispetto della legge federale sulla protezione dei dati e di descrivere come intendono attuare tale tutela. Per questo motivo siamo da tempo in contatto con l’Incaricato federale per la protezione dei dati (IFPDT) e naturalmente soddisferemo tutte le richieste prima dell’introduzione del nuovo sistema (per il parere attuale dell’IFPDT sul programma delle FFS, vedere il riquadro).

E per quanto riguarda la conservazione dei dati?

Anche in questo caso, la protezione dei dati deve essere sempre garantita. Poiché non raccogliamo dati personali, questi non vengono conservati. I dati di altro tipo vengono archiviati in un cloud. L’infrastruttura cloud impiegata deve essere situata in Svizzera o nell’UE, come indicato nel bando. Quale sarà l’infrastruttura cloud utilizzata sarà chiaro solo dopo l’aggiudicazione.

Qual è l’obiettivo che si spera di raggiungere alla fine? Entrate aggiuntive?

Le FFS e tutto il personale hanno svolto un buon lavoro quando tutte le persone, che siano viaggiatori o visitatori, si sentono sicure e a proprio agio in stazione e sono soddisfatte dei nostri servizi o, nel migliore dei casi, addirittura entusiaste. Se la nostra offerta nelle stazioni soddisfa le esigenze della clientela, anche le vendite sono buone.

Queste informazioni sembrano molto diverse rispetto a quanto riportato finora dai media. Perché?

Infatti, è un aspetto che mi preoccupa. Dopo la pubblicazione dell’articolo su K-Tipp non ci è stato possibile spiegare il nostro reale intento. La storia si è sviluppata in maniera autonoma nella stampa e circolano delle false informazioni. Dobbiamo anche fare esercizio di autocritica: il bando SIMAP era formulato in modo molto tecnico e alcuni punti si prestavano a fraintendimenti. In futuro dobbiamo migliorare su questo aspetto. Penso sia importante far capire questo: per le FFS la protezione dei dati è essenziale e imprescindibile. Punto.

Le FFS non impiegano il riconoscimento facciale

Per riconoscimento facciale si intende una tecnologia che utilizza dati biometrici per identificare con precisione un volto o una persona. Le caratteristiche biometriche sono caratteristiche speciali del corpo di una persona che possono essere attribuite senza ambiguità e con una certezza vicina al 100% a una persona specifica. Per il sistema di misurazione della frequenza dei clienti che le FFS vogliono utilizzare, non si ricorre al riconoscimento facciale. La finalità delle FFS è raccogliere informazioni statistiche, come il sesso, l’età o l’altezza, ma senza che sia possibile risalire all’identità delle singole persone.

Cosa dice l’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT) sul bando per il nuovo sistema di misurazione

«Le FFS hanno informato l’IFPDT di questo progetto nell’ottobre 2022. Gli hanno assicurato che i dati non saranno utilizzati in modo personale e che effettueranno una valutazione dell’impatto sulla protezione dei dati in relazione al progetto. L’IFPDT continua ad accompagnare questo progetto in qualità di autorità di sorveglianza.»

Pubblicato il 15 febbraio 2023 su IFPDT «Attualità».

La protezione dei dati è garantita anche con il nuovo sistema di misurazione di frequenza clienti. Maggiori informazioni si trovano nell'articolo FFS News Dati protetti con il nuovo sistema di misurazione di frequenza clienti.