Un’opera di protezione eccezionale

Reti paramassi alte fino a 9 metri: un’altezza più che ragguardevole per un progetto di protezione dai pericoli naturali, quello che le FFS stanno realizzando sul lato est del San Salvatore, tra Lugano (capo San Martino) e Melide.

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In poco meno di 2 Km di lunghezza, tra Lugano e Melide, ai piedi del lato est del San Salvatore le FFS stanno aumentando la sicurezza dai pericoli naturali della linea ferroviaria. Con il progetto «Opere di protezione San Salvatore» le FFS vogliono infatti aumentare la protezione dal rischio naturale di caduta massi sulla tratta ferroviaria tra la galleria San Martino - a sud della stazione di Lugano-Paradiso - e Melide. Meno di due chilometri, che si trovano tuttavia sull’importante asse nord-sud del San Gottardo, una tratta chiave per il traffico ferroviario passeggeri e merci, non solo nazionale o regionale, ma anche internazionale. Si stanno realizzando diversi manufatti, reti e impianti di protezione che limiteranno al minimo possibile il rischio che un masso o una colata detritica raggiunga la sottostante linea ferroviaria e, di riflesso, anche la strada cantonale che corre accanto alla ferrovia. Un progetto essenziale in un’area soggetta alla caduta massi, soprattutto dopo forti piogge o temporali violenti: il lato est del San Salvatore è caratterizzato da ripide pareti dolomitiche. Gli ultimi eventi di una certa importanza, nel 2021 e nel 2017, hanno portato al blocco del traffico stradale, mentre nel 2015 alcuni massi caddero sulla linea ferroviaria (in conseguenza di ciò furono in parte già realizzate opere di protezione supplementari). L’attuale progetto si prefigge di completare e ampliare queste opere.

Le reti paramassi più alte della Svizzera

Gli eventi passati sono stati oggetto di studio durante l’allestimento di questo progetto, oltre ad approfonditi sopralluoghi. Oggi, guardando il ripido pendio del San Salvatore, tra la vegetazione, si possono già intravvedere le prime imponenti reti di metallo. In alcuni punti queste raggiungono la ragguardevole altezza di 9 metri, che le porta ad essere le più alte mai installate in Svizzera e tra le più alte in Europa. I lavori di posa si svolgono spesso in maniera spettacolare. La zona di intervento è molto ripida e di difficile accesso, gli operai – con conoscenza alpinistiche – sono spesso aggrappati ai pali o alle reti, pronti ad afferrare il materiale trasportato esclusivamente con l’elicottero, l’unico mezzo che è possibile utilizzare per trasportare il materiale su questa impervia area. Si è calcolato che nell’anno e mezzo di cantiere ci saranno all’incirca 2000 ore di volo.

Il progetto in breve

In totale vengono posati circa 1300 metri di nuove reti paramassi, con altezze variabili dai 4.5 metri ai 9 metri e classi di energia da 500 a 5000 kJ. Altri 500 metri circa di reti già esistenti vengono invece rinforzati. A completare le opere di protezione la realizzazione di 300 metri di valli paramassi in terra e 1800 metri di impianti di allarme per la protezione dei rischi della natura. Il progetto prevede inoltre alcuni risanamenti ambientali, come ad esempio la bonifica dell’ex stand di tiro e il recupero del territorio prima occupato da alcune cave per l’estrazione della pietra naturale. Il cantiere è cominciato nella primavera 2021, la fine dei lavori è prevista per l’inizio del 2023. L’investimento è di circa 18 milioni di franchi, finanziato al 50 percento dalle FFS e per il restante 50 percento da Confederazione (45%) e Cantone (5%).

Sicurezza prima, durante e dopo il cantiere

Durante i lavori è stato allestito un concetto di sicurezza per le maestranze presenti sul cantiere che, in caso di pericolo, blocca i lavori e, se necessario, anche la sottostante linea ferroviaria e la strada cantonale. Dove si sta lavorando, vengono inoltre posate reti paramassi provvisorie. L’area è sotto monitoraggio continuo, per determinare eventuali spostamenti del fianco della montagna, un sistema implementato già due anni prima dell’inizio dei lavori.

Una volta terminati i lavori l’opera di protezione San Salvatore sarà parte integrante del sistema di allarmi per pericoli naturali, che ha il compito di sorvegliare la rete FFS con un sistema di sensori radio che segnalano con precisione gli eventi naturali – come caduta massi e smottamenti, frane e scoscendimenti e colate detritiche– e che a dipendenza della gravità dell’evento possono far sbarrare quasi in tempo reale la tratta.

Fonte: FFS