Prospettive per il 2040

In futuro useremo ancora treni, auto, bici? Con che frequenza? A quale scopo? Christoph Gerber, capoprogetto per LIMA fa le sue previsioni e nell’intervista spiega quali sono e cosa comportano per le FFS.

Tempo di lettura: 6 minuti

Christoph Gerber anticipa i tempi, almeno sul lavoro. Nel 2040 la popolazione svizzera vivrà più in città o in campagna? Quali saranno i mezzi di trasporto usati per andare al lavoro e nel tempo libero? Sono questi gli interrogativi affrontati da Christoph Gerber e il team di LIMA («Sviluppo integrato e a lungo termine della mobilità e delle superfici») con l’aiuto di esperti esterni. Sia chiaro fin da subito: non esistono risposte semplici. Tuttavia, le statistiche, le previsioni e gli sviluppi che si delineano lasciano ipotizzare quattro possibili prospettive per la Svizzera del 2040.

Fonte: SBB CFF FFS

Gli scenari futuri sono descritti alla fine del testo.

Christoph Gerber, come sei venuto al lavoro oggi?

Abito a Berna e da poco ho il privilegio di scegliere se andare in ufficio al Wankdorf in autobus, in tram o con la bici, in base al meteo e alla voglia.

E come ti vedi nel 2040?

Sarò in pensione, vivrò in una città di medie dimensioni e organizzerò la mia mobilità tramite una piattaforma facilmente accessibile, che integrerà operatori diversi. In base al tempo e al budget a disposizione, mi farò venire a prendere da veicoli altamente automatizzati a uso collettivo, che mi porteranno direttamente a destinazione o in stazione. La stazione non sarà più quella che conosciamo oggi, ma un hub, ovvero un nodo intermodale di diversi operatori di mobilità.

Hai una visione chiara su cosa accadrà. Ma perché le FFS ritengono necessario elaborare diversi scenari futuri?

Incremento demografico e sviluppo economico inducono l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) a prevedere un boom delle prestazioni di trasporto: +25% per il traffico viaggiatori e +37% per il traffico merci. Gli sviluppi tecnici e sociali fino al 2040 restano comunque alquanto incerti, complicando le previsioni circa la ripartizione tra i singoli mezzi di trasporto. L’anno scorso la Direzione del Gruppo ha così deciso di elaborare scenari caratterizzati, in particolare, dal diverso grado di automazione. Si evidenziano differenze anche nella mobilità individuale e collettiva.

Quali sono, per le FFS, i rischi di una preparazione inadeguata al futuro?

Da un lato si rischiano investimenti errati e, dall’altro, la perdita di competitività della ferrovia se non sfrutteremo i nostri punti di forza e non sapremo integrarci tempestivamente con altri servizi di mobilità, in base allo scenario.

Compariranno sul mercato anche nuovi operatori?

Potrebbe addirittura nascere un’ulteriore categoria di mobilità: il trasporto pubblico individuale. Già oggi, ad esempio, la piattaforma Sharoo offre ai privati la possibilità di condividere i propri mezzi con altre persone, rendendoli di fatto offerenti di trasporti pubblici.

Cosa possono fare le FFS per consolidare la propria posizione?

Servono lungimiranza, dialogo e un contributo attivo allo sviluppo insieme a politica, economia e società. E non solo in relazione alla mobilità, ma anche all’impatto sullo sviluppo territoriale e viceversa. Dove nasceranno spazi abitativi? Dove e come lavoreremo e trascorreremo il tempo libero? Le FFS, tra le società immobiliari leader in Svizzera, possono plasmare sviluppo e densificazione soprattutto intorno alle stazioni.

Sviluppo territoriale e mobilità: in che rapporto stanno esattamente?

L’interazione tra sviluppo territoriale e sviluppo della mobilità è molto forte, si sa. Se in futuro gli insediamenti si concentreranno in zone rurali poco servite, si avrà un aumento del traffico privato. I centri urbani densificati favoriscono invece mobilità collettiva e traffico lento. È importante che le FFS si occupino sia dello sviluppo della mobilità che degli effetti della densificazione sul comportamento di traffico. Questo avviene già, ad esempio, con le undici prospettive generali.

Ciò permette alle FFS di armonizzare la futura offerta, l’infrastruttura e lo sviluppo delle superfici insieme ai Cantoni.

I futuri scenari si riferiscono al 2040. In che misura sono rilevanti già oggi?

Il 21 giugno il Parlamento federale ha deciso di ampliare l’infrastruttura ferroviaria entro il 2035 per quasi 13 miliardi di franchi. Verranno così già definiti molti progetti infrastrutturali che saranno in servizio nel 2040. Cicli di investimento così lunghi in ambito di infrastruttura e materiale rotabile richiedono valutazioni in termini di orizzonti temporali di 20 anni e oltre.

Che effetto hanno gli scenari in una pianificazione di questo tipo?

Per verificare la resistenza dei progetti nei diversi scenari abbiamo elaborato il metodo del «wind-tunnelling», che simula l’effetto di una galleria del vento. Con il team del progetto identifichiamo opportunità e rischi concreti, formuliamo eventuali misure e promuoviamo la visione prospettica nelle FFS. In questo modo ci prepariamo ai possibili cambiamenti all’interno della situazione.

Ad esempio?

Con i responsabili di P+Rail di FFS Immobili e il settore Nuovi servizi di mobilità (NMD) ci siamo chiesti come potrà evolvere l’attuale domanda di parcheggi in stazione. Inoltre abbiamo verificato, ad esempio, se e in quali tipi di sede siano economicamente sostenibili investimenti in parcheggi coperti con una durata di 60-80 anni. Con il wind-tunnelling abbiamo dimostrato che la domanda e i desideri dei clienti possono variare in base allo scenario e al tipo di luogo. Su tale base è stato possibile formulare raccomandazioni per decisioni strategiche.

Perché i collaboratori dovrebbero conoscere i futuri scenari?

Non tutti sono obbligati, ma chi è interessato può farsi un’idea di come le FFS affrontano opportunità e rischi del futuro e si preparano attivamente agli sviluppi di domani. Conoscere gli scenari è importante per i responsabili dei progetti strategici impegnati nella valutazione delle incertezze del futuro e dei relativi effetti sui progetti di cui si occupano. Loro devono essere a conoscenza del fatto che le FFS hanno elaborato quattro scenari futuri e che possono fare riferimento alle ipotesi sottostanti. Grazie al wind-tunnelling hanno la possibilità di verificare la resistenza di un progetto, eventualmente con cadenza regolare.

Qual è la durata degli attuali scenari? Subiranno modifiche?

Gli scenari vengono verificati annualmente in base agli sviluppi attuali ed eventualmente aggiornati. Al momento si è concluso il primo di questi processi. Con esperti interni ed esterni abbiamo analizzato a fondo temi rilevanti quali lavoro e tempo libero e definito gli scenari in base ai risultati. In linea di massima, gli attuali scenari e le relative ipotesi hanno trovato conferma.

I quattro scenari futuri in breve

Scenario 1: Traffico individuale automatizzato

L’individualità è il tratto distintivo. Automatizzazione diffusa, nuove tecnologie di veicoli si impongono. La popolazione si sposta perlopiù individualmente su strada; ferrovia, autobus e tram sono in secondo piano.

Scenario 2: Nuova mobilità integrata

Territorio e mobilità sono integrati in modo intelligente. Smart shuttle, S-Bahn automatizzate e offerte su misura contribuiscono a ridurre il numero delle auto private. Esiste un sistema globale efficiente ed ecologico con elementi perfettamente armonizzati.

Scenario 3: Sistemi di trasporto indipendenti

Scenario molto simile alla nostra realtà di oggi. L’uso delle nuove tecnologie è sporadico. Traffico stradale e ferroviario convivono senza entrare in contatto e l’auto privata, senza guida autonoma, è il principale mezzo di trasporto.

Scenario 4: TP integrati

L’interconnessione e la condivisione di mezzi di trasporto noti già oggi ha un ruolo centrale e assicura sostenibilità e risparmio di risorse.

La musica del futuro

Il futuro della mobilità non è solo una priorità di LIMA presso Sviluppo dell’azienda. In Viaggiatori, Pianificazione dell’offerta ha creato con «SIMBA MOBI» un modello di traffico per simulare concetti di mobilità con diversi sistemi di trasporto.

In Infrastruttura, la musica del futuro suona nell’Incubatore. In questa «incubatrice» si esaminano nuovi approcci e idee sulla pianificazione di traffico e infrastruttura e si sviluppano concetti alternativi per le tre reti (Ferrovia, Telecom ed Energia).

In particolare l’evoluzione delle stazioni in hub di mobilità diventa tema centrale per un altro team.