Accessibilità: Inclusion Handicap e FFS a dialogo

La LDis impone un accesso senza barriere ai trasporti pubblici entro la fine del 2023. In occasione della pubblicazione del rapporto 2022 dell’UFT, le FFS, intervistate insieme all’associazione «Inclusion Handicap», spiegano a che punto sono e cosa stanno facendo per eliminare gli ostacoli.

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Quali continuano a essere i principali ostacoli nei trasporti pubblici?

Caroline Hess-Klein: Rispetto ai trasporti pubblici su strada, la ferrovia è certamente più avanti. Tuttavia, le persone disabili continuano a dover affrontare grandi problemi. Oltre all’altezza dei marciapiedi e ai relativi accessi che non rendono agevole salire autonomamente sui treni, riscontriamo criticità nei sistemi di guida per ipovedenti e nell’informazione alla clientela, il cui termine per l’adattamento è scaduto già da tempo.

Caroline Hess-Klein (Inclusion Handicap), responsabile Parità

A che punto sono le FFS?

Andrés Doménech Nothhelfer: Le FFS hanno fatto molto per migliorare l’accessibilità ai trasporti pubblici. Ogni anno adattiamo in media 30 stazioni ed entro il 2028 saranno più di 2,5 miliardi le risorse investite in queste infrastrutture. Abbiamo elevato numerosi marciapiedi su tutto il territorio nazionale, abbiamo costruito rampe e in singole stazioni anche ascensori. Oggi però dobbiamo accettare che non raggiungeremo l’obiettivo di rimuovere le barriere in tutte le stazioni entro la fine del 2023. Pertanto, in quelle che all’inizio del 2024 non saranno accessibili in autonomia, offriremo soluzioni sostitutive in via provvisoria.

«Qui non si tratta di desideri, ma di diritti legittimi.»
Caroline Hess-Klein

Perché le FFS non rispetteranno il termine?

Andrés Doménech Nothhelfer: Da un lato, l’attuazione della legge sui disabili (LDis) è risultata più complessa di quanto inizialmente presupposto. Dall’altro, i requisiti più rigorosi di progettazione hanno fatto sì che le FFS dovessero ristrutturare più stazioni del previsto, ovvero oltre 400 anziché 150.

Andrés Doménech Nothhelfer (FFS), responsabile attuazione LDis

Che cosa è andato storto?

Caroline Hess-Klein: Secondo la legge, le persone disabili devono poter accedere al trasporto ferroviario in autonomia. Il termine per l’attuazione è la fine del 2023, ma non sarà rispettato perché le imprese di trasporto hanno temporeggiato, iniziando troppo tardi a pianificare e attuare gli adattamenti necessari.

«L’accessibilità è un vantaggio per l’intera società»
Andrés Doménech Nothhelfer

Cosa desidera l’associazione dalle FFS?

Caroline Hess-Klein: Qui non si tratta di desideri, ma di diritti legittimi. L'obiettivo è quello di ridurre le barriere e di rendere tutti in grado di viaggiare autonomamente. Come ha stabilito il Tribunale federale nella sentenza sui treni a due piani del traffico a lunga percorrenza (bipiano TLP), occorre verificare, facendo riferimento alle norme vigenti, se nel caso specifico l’autonomia delle persone disabili è garantita. Un esempio concreto: se c’è abbastanza posto per costruire una rampa con una pendenza dell’8%, la si deve preferire a una più ripida del 12%, nonostante questa sia comunque ammessa dalla legge. L’associazione Inclusion Handicap continuerà secondo il proprio mandato legale a difendere i diritti delle persone disabili, se necessario anche con procedure di ricorso. Ma per prima cosa ci impegniamo sempre per cercare una soluzione.

Cosa dicono le FFS al riguardo?

Andrés Doménech Nothhelfer: È vero, non si tratta di desideri, ma di obblighi. Per i lavori di ristrutturazione, finora abbiamo dato la precedenza alle stazioni con la maggiore affluenza, ma per le restanti siamo pronti a definire nuove priorità insieme alle associazioni per i disabili. Quali sono gli aspetti più urgenti? Dobbiamo riflettere se concentrarci meno sugli accessi secondari nelle grandi stazioni e maggiormente sulla ristrutturazione delle scale nelle stazioni di piccole e medie dimensioni. Il nostro obiettivo non è affrontare cause legali, bensì trovare una buona strada da percorrere insieme fino alla fine. Perché l’accessibilità è un vantaggio per l’intera società.

Le FFS vogliono essere una ferrovia per tutti

I viaggiatori con mobilità ridotta devono poter usufruire dei servizi delle FFS senza alcuna discriminazione e spostarsi autonomamente e senza ostacoli. Questo va a vantaggio non solo di persone disabili e anziane, ma anche di chi viaggia con passeggini, bagagli, biciclette ecc. La LDis dispone che le risorse pubbliche siano impiegate secondo un principio di proporzionalità e pertanto, nelle stazioni in cui i benefici dell'adattamento comportano costi sproporzionatamente elevati, permette anche misure sostitutive, come l’assistenza da parte del personale. In tutte le stazioni che non saranno accessibili senza barriere entro l’inizio del 2024, le FFS offriranno soluzioni alternative in via provvisoria. In particolare, il Call Center Handicap FFS aiuta gratuitamente le persone con mobilità ridotta a pianificare e intraprendere i propri viaggi in treno. Nel 2019, il Call Center Handicap FFS ha organizzato e coordinato 150 398 aiuti per salire e scendere dai treni con l’assistenza del personale ferroviario sul posto, ad esempio con l’utilizzo di una rampa pieghevole o di un mobilift.

Sulla buona strada, ma non ancora alla meta

Entro la fine del 2023 le FFS avranno rinnovato 434 stazioni su 764. A partire dal 2024 tre quarti dei clienti potranno quindi viaggiare in autonomia e senza ostacoli nelle stazioni FFS. In circa 300 stazioni la ristrutturazione avverrà soltanto dopo il 2023; l’UFT e i Comuni coinvolti ne sono stati informati e le FFS sono in contatto con le associazioni per i disabili. In una trentina di stazioni, gli investimenti risultano sproporzionati e di conseguenza l’adattamento è previsto in concomitanza con il prossimo mantenimento ordinario dell’infrastruttura esistente.

Nel rispetto delle disposizioni, sulla maggior parte delle tratte a lunga percorrenza è accessibile senza barriere e in autonomia almeno un treno all’ora in entrambe le direzioni, mentre su alcuni collegamenti sono tuttora presenti limitazioni. Nel traffico regionale, i treni sono già praticamente tutti dotati di accesso privo di ostacoli. Online, le FFS hanno attuato tutte le disposizioni e migliorato inoltre l’informazione alla clientela. Ne è un esempio l’app Inclusive FFS per le persone con disabilità visive.