FFS: generazione Z al comando

Già il nome è tutto un programma: in una Junior Station sono gli apprendisti a gestire in autonomia il Centro viaggiatori, mentre i coach restano dietro le quinte. Una formula che piace molto alle apprendiste Audrey Räss e Larissa Krüse. L’esperienza nella Junior Station di Wil SG.

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Audrey Räss (18 anni) non ha dubbi: «Lavorare nella Junior Station è fantastico. Qui ci si può prendere più responsabilità e questo è importante soprattutto per la crescita personale di noi apprendisti». L’aspirante impiegata di commercio nel settore dei trasporti pubblici parla con cognizione di causa: è già al suo terzo anno di tirocinio e nel corso della formazione ha lavorato anche in stazioni normali. Larissa Krüse (17 anni), al secondo anno di tirocinio come aspirante impiegata di commercio, è d’accordo: «La Junior Station offre compiti molto diversi». Ma una buona formazione richiede anche altro. Per approfondire le conoscenze su prodotti e consulenza relativa ai viaggi è quindi fondamentale svolgere il tirocinio anche nei consueti Centri viaggiatori, sottolinea.

Audrey e Larissa riconoscono che in generale gli enti di formazione si concentrano maggiormente sulla consulenza relativa ai viaggi, dando meno peso ad altri compiti essenziali rilevanti per l’esercizio della stazione. A volte nelle stazioni tradizionali può anche venire meno il confronto con altre persone in formazione. I nove apprendisti di Wil hanno invece l’opportunità di imparare insieme.

La responsabilità individuale richiede preparazione 

Nella Junior Station Larissa e Audrey sono seguite da cosiddetti «coach», formatori pratici e professionali. Le ragazze però, come sottolineano, tengono molto alla responsabilità individuale. «Spesso discutiamo dei problemi direttamente tra noi apprendisti», spiega Larissa e Audrey aggiunge: «Riflettiamo insieme e cerchiamo di risolverli da soli, chiedendo aiuto ai coach solo quando non sappiamo davvero come fare».

Il concetto di Junior Station riscuote quindi grande successo. Non c’è proprio niente da criticare? Larissa Krüse ci pensa un attimo, poi ammette: «Alcuni giorni siamo davvero in tanti. Quindi i clienti possono trovare strano che agli sportelli siano sedute più persone di quante ne servirebbero». A volte ad Audrey Räss manca la dimensione individuale nella Junior Station: «Qui siamo tanti apprendisti, quindi veniamo spesso visti come gruppo. In altre stazioni invece ci si sente più considerati come singole persone e anche questo ha i suoi vantaggi».

Stazione Junior presso le FFS

Le FFS hanno introdotto il concetto di Junior Station ormai da oltre 20 anni. Una Junior Station funziona come ogni altro Centro viaggiatori: i clienti possono, tra le altre cose, acquistare biglietti, cambiare denaro o spedire i bagagli. La sottile differenza consiste nel fatto che nelle Junior Station sono gli apprendisti a gestire il Centro viaggiatori, sia in prima linea che dietro le quinte, fornendo consulenze allo sportello oppure occupandosi di contabilità e imparando a destreggiarsi tra gli aspetti organizzativi, ad esempio la redazione di piani di servizio. Gli adulti li seguono in qualità di coach. Le FFS gestiscono dieci Junior Station in tutta la Svizzera.

Affiancamento da vicino in vista del grande giorno 

Tanja Krüse (49 anni) è una delle tre formatrici e coach nella stazione di Wil. «Le procedure cambiano continuamente, quindi gli apprendisti devono dimostrare grande dinamismo». Considera l’esperienza illuminante. «Imparo sempre cose nuove da loro».

Anche Thomas Lehmann (47 anni), responsabile del Centro viaggiatori di Wil, è convinto del modello di formazione applicato nella Junior Station. «Servono giovani intraprendenti e intenzionati ad assumersi la responsabilità individuale». È importante che gli apprendisti sentano di godere della piena fiducia da parte dell’intero personale. «Siamo comunque un normalissimo Centro viaggiatori concentrato sulle esigenze della clientela». Questo non va dimenticato. Per evitare errori, gli apprendisti devono sapere che possono chiedere chiarimenti in qualsiasi momento. «Se ciononostante qualcosa non va come dovrebbe, troviamo insieme una soluzione. Sbagliare aiuta a crescere».

L’imminente «Real Junior Station Day», giornata in cui gli apprendisti vengono lasciati completamente soli a gestire il Centro viaggiatori, dovrà tuttavia svolgersi il più possibile senza errori. I coach non sono presenti sul posto, ma disponibili solo su richiesta. Il team di Wil ha trascorso gli ultimi mesi preparandosi a questo evento con grande impegno. «Gli apprendisti sono pieni di entusiasmo e aspettative. Lo trovo molto positivo: siamo sulla strada giusta», è il pensiero della coach Tanja Krüse. Audrey Räss e Larissa Krüse si aspettano molto da questa giornata. E sono nuovamente d’accordo su un altro aspetto: «All’inizio adattarsi non è stato facile per nessuno e c’è voluto un po’ per familiarizzare con le procedure. Ora ci aspettano nuove sfide, come ad esempio il Real Day. Non vediamo l’ora di affrontarle».

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